venerdì 22 novembre 2013

La cantina del vicino è sempre più rossa/bianca



È vero che il Negramaro, il Primitivo di Manduria e il Salice Salentino sono degli ottimi vini, hanno portato in alto il nome della Puglia. Però rappresentano solo il Salento non tutta la Regione, ma la BAT e la Capitanata producono dei vini?

Certo che sì. Ma sono conosciuti, sono commercializzati, sono degustati, sono valorizzati…? Si potrebbe continuare all’ infinito sulle cose che non vengono fatte.

Molti di questi vini è vero che hanno il riconoscimento della DOC, DOCG, ma è una mera consolazione, poiché  il Rosso Barletta, il Rosso Canosa e Castel del Monte Rosso vengono scalzati sulle nostre tavole dal Lizzano Negramaro, Gioia del Colle Primitivo e Salice Salentino Novello.



Così anche per quanto riguarda i bianchi i nostri Castel del Monte Bombino Bianco, San Severo Bianco e Moscato di Trani, vengono spesso sostituiti da Leveranno Malvasia Bianca, Leveranno Bianco, Leveranno Bianco Passito.

Al Castel del Monte Bombino Nero è preferito l’ Alezio Rosato, e  addirittura l’ Aleatico di Puglia che dovrebbe essere il simbolo della territorialità della regione essendo 100% autoctono dal vitigno alla produzione , molte volte viene rimpiazzato dal Marsala nell’ abbinamento con le paste.




Siamo consci di tutto ciò? Siamo consapevoli di possedere  questa vasta gamma di vini? Questa  varietà di gusto?

No. No. e ancora No, siamo ignari di tutto questo e non abbiamo una cultura enologica delle nostre produzioni.

Se noi stessi, abitanti della sesta provincia e del foggiano  non conosciamo la nostra propria realtà e le sue qualità. Come possiamo pretendere che turisti  nazionali ed internazionali ci possano considerare ed apprezzare?

Pongo questo quesito e questo grido di rivolta ai ristoratori ed alle amministrazioni comunali, affinché non diventiamo un copia ed incolla di zone ed ambienti più lungimiranti di noi utilizzando i loro prodotti sulle nostre tavole. Bensì prendiamo come esempio  la strada della salvaguardia e della  valorizzazione del proprio territorio intrapresa dal Salento e dalla Valle d’ Itria collocando al centro del progetto le nostre produzioni.

Nei ristoranti, nei pub e nelle enoteche diamo spazio ed il giusto peso ai nostri vini che non sono inferiori a nessuno.

Informate ed educate la cittadinanza locale sulle nostre tipicità, affidandovi anche alla professionalità  e passione di noi giovani per promuovere e rivalutare i nostri vini e prodotti.

Sono  stati menzionati  solo vini prodotti con vitigni autoctoni
  



Jorge Ivan Lacerenza

con la collaborazione di Angelo Mitoli


1 commento:

Rosana Voicescu ha detto...

Bravi ragazzi bellissimo!